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Chiese

Basilica di San Giacomo

Il 25 luglio del 1090, il conte Ruggero il Normanno, sconfitti i Saraceni , entro a Caltagirone ed a ricordo della vittoria volle erigere un tempio a San Giacomo Apostolo al quale affidò la protezione della città. La festa tradizionale del patrono si festeggiata il 24, 25 e 1 agosto. Il 25 luglio al tradizionale corteo con il senato cittadino il turista può ammirare la scala illuminata. La Basilica alla fine dell’ottocento è stata arricchita da un campanile ornato da 4 statue che raffigurano i 4 evangelisti. Del 1599-1691 è invece l’arca delle reliquie del Patrono che custodisce una porzione dell’osso del santo Apostolo, in argento in lavorazione per 92 anni per la sua raffinata eleganza e complessità opera della famiglia Gagini. La chiesa conserva la reliquia della Beata Lucia di Caltagirone.

Cattedrale San Giuliano

La cattedrale, edificata in epoca normanna, danneggiata dai terremoti del 1542 e 1693, alcuni resti conservati tutt’oggi presso il museo regionale della ceramica di Caltagirone. Nel 1816, anno di erezione della diocesi di Caltagirone, la chiesa divenne Cattedrale. Il prospetto principale è in stile liberty, è dominato da una cupola rivestita di ceramica locale e di una torre campanaria di 48 metri. All’interno diverse opere del pittore Giuseppe Vaccaro datati 1862. 1850 Scultura del Cristo morto di Giuseppe Vaccaro, statua utilizzata durante la processione del venerdì santo. 1850 Cristo Risorto in tela di Giuseppe Vaccaro. XVII sec Urna con il simulacro della beata Lucia da Caltagirone, conserva le reliquie della beata.

Chiesa del Gesù

Connessa all’antico collegio dei Padri Gesuiti. Costruita a partire dal 1570. Nonostante i terremoti del 1693 e del 1908 e la grande guerra rimane intatta la facciata con il monumentale portale circondato da nicchie in cui sono collocate le statue dei santi gesuiti, in cima alla facciata sono poste le statue della Madonna col Bambino, di San Giuseppe e dei santi Pietro e Paolo. Sulla sommità del timpano lo stemma con il monogramma gesuitico IHS ( Iesus Hominum Salvator). Opere d’arte all’interno della chiesa. XVI sec L’Annunciazione, tavola con lunetta sovrapposta, attribuita ad Antonio Catalano il vecchio. XVI sec – Crocifisso ligneo, di Calogero Cusumano. XVII sec- Dipinto San Michele Arcangelo attribuito a Filippo Paladini. XVII – XVIII sec- Altare maggiore in legno dorato. XVII sec Dipinto La vergine Addolorata con San Giacomo, tela di Filippo Paladini.

Chiesa dell'Immacolata

Il complesso monastico per molti anni Seminario Diocesano, è oggi Sede vescovile. Oggi , l’ex convento ospita gli appartamenti vescovili, la biblioteca PIO XI, gli Uffici diocesani e l’antica Cappella del Seminario, affrescata e realizzata in stile neogotico e il Museo diocesano. Al lato la chiesa di San Francesco d’Assisi, conosciuta come Chiesa dell’Immacolata con la sua splendida facciata barocca del XVIII. Al suo interno vari dipinti attribuiti ai fratelli Vaccaro sec. XIX , S. Girolamo, S.Antonio da Padova, S.Francesco d’Assisi, l’Addolorata e il Crocifisso.

Chiesa di San Bonaventura

Edificata nella prima metà del seicento, annessa al convento dei frati minori osservanti. La chiesa più ricca di opere d’arte della città , ricostruita dopo i terremoto de 1693, sul prospetto principale sono poste due pannelli in ceramica del XIX sec raffiguranti S. Francesco d’Assisi e la Madonna della Salute, opera del noto maestro ceramista calatino Giuseppe Di Bartolo. All’interno varie opere tra cui una tela con la Crocifissione di Francesco Vaccaro. 1516 Madonna della Salute, piccola scultura attribuita a Antonello Gagini, su una cappella dedicata alla Vergine all’interno della chiesa. XVII sec Crocifisso ligneo, opera di Fra Umile da Petralia posta in una delle cappelle. XVIII Trionfo di San Bonaventura, grandioso affresco, del pittore acese Pietro Paolo Vasta, nella calotta del Presbiterio

Chiesa di San Giorgio

Percorrendo la via dedicata allo statista e filosofo Luigi Sturzo si giunge alla Basilica di S. Giorgio, costruita fuori dall’abitato come chiesa fortezza. Fondata dai genovesi che contribuirono alla liberazione dai saraceni e costituendo una colonia ligure nella città. Ricostruita dopo il terremoto del 1693, il prospetto è di Giuseppe Vaccaro oltre ad essere pittore e sculture si confrontava con esempi di architettura. La chiesa conserva un vero tesoro pittorico, una tavola di scuola fiamminga, attribuita probabilmente o a Rogier van der Weyden (1400-1464) o al Maestro della Redenzione di Prado, raffigurante il mistero della Redenzione.

Chiesa di San Pietro

Prospetto principale della chiesa in stile gotico e rivestito in maiolica policroma, realizzato nella seconda metà dell’ottocento su progetto dell’arch. Gaetano Auricchiella. La porta in bronzo su progetto dell’artista calatino Gaetano Angelico, immette all’interno della chiesa dove è possibile ammirare gli affreschi della volta e l’”Ecce Homo”, statua in terracotta dipinta dell’artista Mirasole (XVIII sec.) detta statua del Gesù Appassionato. Del 1827 la volta con dipinti di Giuseppe Vaccaro. La chiesta custodisce il maestoso simulacro di San Pietro utilizzato durante le festività pasquali per la tradizionale processione che richiama ogni anno turisti per il suo folklore.

Chiesa San Giuseppe

Edificata ai piedi della scala di S. Maria del Monte, per volere della Congregazione dei falegnami e degli ebanisti, risale alla metà del XVIII. Opera dell’architetto siracusano Rosario Gagliardi. All’interno, sull’altare maggiore, è collocata una statua di S. Giuseppe, opera del calatino Giuseppe Nicastro (1924). Negli altari laterali varie tele si santi dei fratelli Giuseppe e Francesco Vaccaro, S. Raffaele e Tobia, S. Benedetto e la Madonna di Loreto. L’opera più antica che risale al XVI sec è la statua lignea di S. Barbara, titolare della preesistente chiesetta.

Mausoleo di Luigi Sturzo

La Chiesa del SS.mo Salvatore ospitò le suore benedettine dopo che lasciarono la chiesa della Stella. Molto probabilmente le linee del tempio sono da attribuire all’architetto calatino Don Nicolò Comendatore (sec. XVIII). Al suo interno si possono ammirare 5 grandi tribune in legno da dove le monache seguivano le funzioni religiose. I tre altari marmorei sono degli scultori catanesi, Giovanni, Ignazio e Carlo Marino. La chiesa custodisce una scultura degna di nota di Antonello Gagini (1532), che porta il titolo di Maria di Monserrato e dal 1963 è sepolto nel Mausoleo a lui dedicato in noto statista Don Luigi Sturzo, che qui nel 1894 celebrò la sua prima messa.

Santuario Maria SS.ma del Ponte

Il santuario di Maria SS.ma del Ponte risale al 1573, dopo un anno della miracolosa apparizione della Vergine avvenuta il 15 agosto del 1572. La Vergine apparve in una piccola fonte nelle vicinanze di un ponte, da ciò il nome Maria SS. Del Ponte. Durante l’apparizione venne chiamato un pittore che riuscì a completare il ritratto della Vergine. Un capolavoro da ammirare nella preziosa custodia argentea che tutt’oggi lo custodisce al centro della chiesa. Nel santuario si conserva l’antica fonte e un dipinto del noto artista calatino Antonio Ragona che rievoca l’avvenimento.